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Morano Calabro tra i romanzi del Premio Letterario il Borgo Italiano 2023 con Salvatore Gialdino

Morano Calabro partecipa al Premio Letterario il Borgo Italiano 2023 edizione Borgo di La Martella attraverso la sezione Romanzo Edito, grazie a un'opera di Salvatore Gialdino dal titolo "Il rumore della neve", pubblicata da Youcaprint.


Morano Calabro è un comune italiano di 3921 abitanti della provincia di Cosenza, in Calabria.


Morano Calabro si trova in una verde zona collinare della valle del fiume Coscile, nei pressi del confine con la Basilicata. Il suo territorio è caratterizzato da rilievi in larga parte della sua superficie, particolarmente accentuati nei versanti posti a nord e a nord-ovest. Un'ampia conca semipianeggiante intervallata da colline si situa a partire dalle adiacenze suburbane: essa è fiancheggiata ad ovest dal borgo sul Colle di Morano e dalle pendici del monte Calcinaia a sud; a nord dal Piano di Ruggio (1.550 m.), dal Monte Pollino (2.248 m.), dalla Serra del Dolcedorme (2.267 m.) e dalla Serra del Prete (2.181 m.); sul versante ionico dai monti Sant'Angelo e Monzone; in quello tirrenico dalla pietrosa scoscesa che conduce al Valico di Campotenese.

L'antico nucleo del centro urbano si trova arroccato su un colle di forma conica alto 694 metri s.l.m. alla cui sommità si trovano i ruderi di un antico maniero di epoca Normanno-Sveva. L'abitato si sviluppa degradando dalla sommità alla base del colle e creando una suggestiva illusione prospettica per cui le abitazioni paiono essere attaccate le une alle altre. Tale assetto urbano si fa risalire prevalentemente all'epoca medievale: è tuttavia accertato che l'odierno castello, potrebbe ricalcare un più antico fortilizio difensivo di epoca romana, dal che non appare inverosimile ipotizzare un assetto urbanistico originario già caratterizzato in forma embrionale in tale periodo. Tra le architetture religiose si menzionano: la Chiesa arcipretale dei Santi Pietro e Paolo; Collegiata di Santa Maria Maddalena; Chiesa e Monastero di San Bernardino da Siena; Chiesa di San Nicola di Bari; Chiesa del Carmine; Monastero di Colloreto. Tra le architetture militari, invece, il castello Normanno-Svevo.

Nel mese di maggio, in occasione della festa patronale, viene annualmente svolta in più giorni la festa della bandiera, rievocazione storica della battaglia fra moranesi e saraceni con ricco corteo storico in costume rinascimentale, con sbandieratori e cavalieri. Fra il 15 e il 16 luglio, viene celebrata la festività in onore della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo. Nota anche come "festa dell'emigrante", questa manifestazione religiosa è divenuta nel corso degli anni un simbolo del legame fra i moranesi residenti in Italia e all'estero. A questo proposito si svolge nel pomeriggio del 15 luglio una cerimonia con offerte votive recitate in molte lingue del mondo da parte degli emigranti.


La gastronomia moranese, permeata dai sapori della cucina povera, si avvale delle colture del territorio come legumi, cereali, ortaggi e privilegia i sapori naturali, il “fatto in casa”, le classiche tecniche di preparazione retaggio del mondo contadino. I tanti prodotti locali, frutto delle lavorazioni artigianali tradizionali (formaggi, salumi, conserve alimentari con olio o aceto), si uniscono alle pietanze popolari come la pasta fresca, le minestre, le zuppe preparate secondo le usanze domestiche all'insegna della genuinità e del rispetto del passato.

Tra le ricette, sono caratteristici i maccheroni al ferretto, gli involtini di carne, lo stoccafisso con le patate, il soffritto di interiora di agnello e i piatti della cultura agricolo-pastorale quali i peperoni, uova e salsiccia (cancarèddrə gova e savuzìzza), la frittata di cipolla (frittètə ’i cipuddrə) e le patate e peperoni (patènə e cancarèddrə), preparati un tempo in occasione delle attività lavorative stagionali. I dolci tipici (cicirèta, cannarìtulə, giurgiulèa) a base di miele, i cui nomi e forme particolari rimandano ad antiche credenze popolari, sono caratteristici delle festività invernali.


Morano Calabro


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