Pimentel tra i romanzi del Premio Letterario il Borgo Italiano 2023 con Carla Maria Pillola
Pimentel partecipa al Premio Letterario il Borgo Italiano 2023 edizione Borgo di La Martella attraverso la sezione Romanzo Edito, grazie a un'opera di Carla Maria Pillola dal titolo "Jannaressos", pubblicata da Sandhi Editore.
Pimentele è un comune italiano di 1124 abitanti della provincia di Sud Sardegna, nella subregione della Trexenta, in Sardegna.
Il paese è sorto probabilmente nel 1670, presumibilmente dalla fusione di due contrade, divise in due dal rio Funtana Brebeis: Nuraxi ad est e Saceni ad ovest. Nel censimento del 1861 figura con appena 658 abitanti. Appartenne alla contrada di Trexenta (territorio che originariamente comprendeva trecento comuni) , feudo degli Alagon, e successivamente fece parte del mandamento di Guasila. Durante il fascismo per un periodo che va dal 1936 al 1946, fu accorpato al vicino comune di Samatzai, dal quale dipese amministrativamente. Riconquistò la sua piena autonomia nel 1946. Il Riu Mannu (Riu Funtana Brebeis), fiume non perenne, alimenta le colture circostanti. Il territorio del Paese appare in parte collinare e in parte vallivo, entrambe pienamente coltivate; a nord dell 'abitato si trovano alcune fonti utilizzate sopratutto per abbeverare il bestiame: la piu ricca d'acqua è chiamata "Solaris".
Le manifestazioni più importanti sono quella della Madonna del Carmine, a metà Luglio, e de "su Cramineddu", il primo lunedì di Settembre, quando si vuole ricordare la fine e l'inizio dei contratti di lavoro dei braccianti e dei pastori. Alla fine del mese di Giugno, per S. Giovanni, si accendono i fuochi propiziatori nelle strade e si stipulano i patti del comparatico col vecchio rito dei fiori. Da segnalare è la sagra "De S'Accodiu" (primo lunedì di settembre). Il costume antico è stato smesso ai primi del '900. Quello femminile era costituito da un giubbotto di seta nera ricamato su polsini "a puntu vau" anche con l'applicazione di fili dorati e di perline, da una gonna di colore rosso o blu, molto plissettata, per la quale occorrevano molti metri di stoffa. La camicia era in tela bianca, mentre il grembiule "su divantagliu" e lo scialle erano interamente ricamati a mano. Molto vistoso il corsetto, "su cossu" , realizzato in broccato ed adornato dai fili dorati, perline e striscioline di tela colorata o di velluto pregiato.
La Chiesa parrocchiale dedicata alla Madonna del Carmine, detta Chiesa Parrocchiale Beata Vergine del Carmelo, risale probabilmente alla seconda metà del 1600. La data sulla campana, 1670, non concorda con quella incisa su un costone della navata centrale, che è 1703, e che forse si riferisce ad un successivo intervento o ad un restauro. L'altare marmoreo, al centro di un presbiterio sopraelevato e delimitato da una balaustra, è anch'esso datato e risale al 1818. Esiste inoltre all'interno della Chiesa un organo antico costruito dall'artigiano Piras di Pimentel con una tecnica unica in Sardegna (l'erede del Piras si trova a Segariu ed è il Sig. Palmas).
Le zone archeologiche di Pimentel meritevoli di una visita sono due, ed abbastanza contigue l'una all'altra. Entrambe si trovano all'inizio della nuova strada per Guasila, adiacenti ad un largo rettilineo d'asfalto di recente sistemato. Nella prima è da visitare un'unica domus de janas di particolare interesse, perché decorata con vari disegni a rilievo (località Corongiu); nell'altra zona (località Pranu Efisi) son da visitare invece due gruppi di domus de janas complessivamente almeno una decina di tombe, di notevole interesse architettonico.
Sito web del Comune: https://www.comune.pimentel.ca.it
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